Edizioni Sinestesie

Associazione Culturale Internazionale



Alberto Granese

Orizzonti di lontani destini. Dai canti dell’Empireo di Dante alle inchieste civili di Sciascia

A conclusione del diciassettesimo capitolo, Alberto Granese scrive che il corpus delle Novelle per un anno sembra presentarsi come «un’allegoria della scomposizione umoristica»; e, pertanto, ogni singolo racconto, con la propria «temporalità mondana, la caducità evenemenziale» dei fatti narrati, ha un’inconfondibile «autonomia dal tutto», una «collocazione casuale» all’interno del macrotesto: elementi costitutivi, forse «volutamente e programmaticamente» stranianti, dell’universo novellistico pirandelliano. Allo stesso modo, ha disegnato questo libro, in cui “volutamente e programmaticamente” – per tutte le sue seicentocinquanta pagine –  evita forzati collegamenti tematici e inverosimili richiami di affinità tra gli argomenti dei ventidue, “autonomi” testi (molti inediti, alcuni apparsi, in tempi recenti e relativamente passati, in riviste, volumi e atti di convegni, poi qui, a volte, riscritti, altre, aggiornati), che, pur seguendo un codificato percorso cronologico, costruiscono orizzonti culturali e umani destini tra loro irrimediabilmente diversi e lontani. A parte l’omaggio iniziale alla propria Città – attraverso l’ampio panorama della cultura letteraria a Salerno dal Rinascimento all’Illuminismo, l’incisivo profilo del suo più brillante pubblicista, Matteo Angelo Galdi, primo fautore di una “rigenerazione” nazionale, e la reale posizione del suo poeta, Alfonso Gatto, nel quadro della poesia europea moderna, andando al di là dell’antica amicizia paterna e delle valutazioni superficialmente generiche –, Granese comincia con Dante e Petrarca: dalla poesia e musica nei canti dell’Empireo alle originali interpretazioni dei due maggiori poeti del Medio Evo nelle opere di Vico e di Pasolini. Fa ruotare tutta la terza parte del volume intorno all’autore da lui a lungo studiato, Ugo Foscolo, ricostruendone i rapporti con Napoleone e gli intellettuali meridionali esuli a Milano, dopo la tragedia napoletana del Novantanove, sulla base di un’approfondita esplorazione degli scritti storico-politici, proiettandone i testi poetici e teatrali sullo scenario suggestivo di un “notturno” romantico. Nell’«Intermezzo» del libro, dedicato alla critica letteraria e alle traduzioni, legge De Sanctis alla luce delle esegesi contemporanee, fa emergere le geniali intuizioni ermeneutiche del suo Maestro, Giacomo Debenedetti, dal fondo, finora non scandagliato, delle sue ascendenze filosofiche, individua la «nuova frontiera» della narrativa prospettata da Carlo Salinari, verifica nella prassi testuale, con Eschilo e Sofocle, Friedrich Hölderlin e Thomas Mann, Edoardo Sanguineti e Pier Paolo Pasolini, le transcodifiche intersemiotiche teorizzate da Umberto Eco. Nelle due ultime parti, tra Otto e Novecento, in un concerto polifonico a più “voci”, affronta il problema della reificazione del sacro nelle prose di d’Annunzio e la sua esperienza teatrale del sogno, la polisemia prismatica dell’«oltre» di Pirandello, la dimensione surreale della «vita in morte» di Savinio, la complessa dialettica tra «istinto» e «calcolo» di Sinisgalli, il visionario universo “scheggiato” di Albino Pierro, i mostri dell’immaginario tecnologico di Primo Levi, le inchieste civili del “commissario” Sciascia.

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Info libro

Collana:
ISBN: 978-88-31925-47-1
Pagine: 656
Prima edizione: 2020-05-25
Formati ebook: e-book

Autore

Alberto Granese, professore di Letteratura italiana nell’Università degli Studi Salerno, è saggista e critico letterario. La sua produzione scientifica è documentata dalla “Bibliografia” inserita nell’opera in due tomi, Non di tesori eredità (Guida, Napoli 2015), dove sono raccolti i contributi che amici, colleghi e allievi gli hanno generosamente offerto. I suoi interessi culturali, pur muovendosi nell’ambito fondamentale e prevalente di ricerca costituito dalla letteratura italiana, si estendono a una gamma variegata di discipline, con un’intensa e frequente penetrazione in tutte le loro affini e molteplici componenti. Il fondamentale e rigoroso impianto metodologico dei suoi studi consiste nello svelare lo specifico e autonomo processo di formazione delle opere, la reciproca e interna funzionalità delle strutture compositive, la loro inconfondibile e originale identità nell’ambito del sistema letterario. Tra questi vanno almeno segnalate alcune e più recenti monografie: Ugo Foscolo. Tra le folgori e la notte; Campanili di Martinville. Debenedetti tra progetto e destinoMenzogne simili al vero. Epifanie del Moderno: il mito, il sacro, il tragicoCon pura passione. Dall’«itale glorie» di Foscolo all’«umile Italia» di Pasolini«Per guisa d’orizzonte che rischiari». Florilegio degli scritti.


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