Ilaria Raina è docente MIUR. Dal 2004 ha ricevuto incarichi educativi ed organizzativi in varie regioni e in diversi ordini di scuola. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha attivamente collaborato con la Soprintendenza dei Beni storico-artistico-paesaggistico-demoantropologico di Salerno ed Avellino e la Direzione Regionale dei Beni Culturali della Campania svolgendo attività di ricerca e catalogazione. Ha conseguito il Diploma di laurea in Bibliotecario presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari – Università degli Studi la Sapienza di Roma, ed ha lavorato in biblioteche della Campania e della Toscana per attività di catalogazione, formazione e realizzazione di mostre. Ha continuato la sua formazione con la Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria (LM-85bis). Si interessa di tecnologia didattica, arte, conservazione e restauro dei beni librari. Fra le sue pubblicazioni: Carlo Del Balzo e l’idea d’Europa, in Carlo del Balzo: un Intellettuale Moderno – catalogo della mostra documentaria (2010), Schedatura esemplari in Il torchio e la mano. Edizioni illustrate ed esemplari miniati del Quattrocento dalle Biblioteche campane, a cura di AIB Sezione Campania, Salerno (2011) e La produzione editoriale scientifica tra 17° e 18° secolo nelle biblioteche campane: dall’ultimo secolo dei canoni bibliografici alle riviste letterarie, a cura di Apollonia Califano, Anna Maria Vitale; con un saggio di Giuseppina Zappella – Napoli AIB Sezione Campania (2014).
Ilaria Raina
L’infanzia illustrata
Il nucleo generativo del volume è rappresentato dalla comparazione di tre testate novecentesche: la «Domenica dei Fanciulli» (1900), «Il Giornalino della Domenica» (1906) e il «Corriere dei Piccoli» (1908), caratterizzate da significative illustrazioni a colori. Sono stati ripercorsi i momenti salienti della nascita della letteratura giornalistica per l’infanzia in Italia dalla seconda metà del XVIII secolo al terzo quarto del XIX secolo, che portarono alla luce fogli educativi-istruttivi dalla severa connotazione pedagogica prevalentemente didascalica intesa a proporre valori e modelli di comportamento.
Il lavoro è incentrato sullo studio della rappresentazione del bambino nell’ambito dell’illustrazione per l’infanzia, individuando l’evoluzione del modello iconografico. Il fanciullo è raffigurato, sovente, come un uomo in miniatura, ubbidiente e docile, adatto a diventare un buon cittadino; ma non mancano, nel sempre più dialettico rapporto tra testo e immagine, spunti di innovazione nella rappresentazione di un’infanzia più genuina e spontanea.
L’illustrazione si rivela, quindi, un elemento primario della narrazione, e se ha permesso ad intere generazioni un semplice ed immediato approccio alla lettura, consegna oggi un prezioso contributo in termini di ricostruzione storica dell’immagine infantile.